con autori Alessandro Balducci e Mario Piazza.Il secondo lavoro è la tesi di laurea di uno dei due ragazzi,Mario Piazza, che ha dedicato agli operatori edilizi dell'area milanese, con un analisi delle opere e del personaggio di Berlusconi, impressionante per lucidità e precisione, un documento raro. Ora rendendo inutili le parole trite e ritrite sulla famiglia Berlusconi ( se si riesce) ipotizziamo che silvio Berlusconi negli anni di cui si parla venga considerato un uomo nuovo( ahahahah). Partiamo col dire una cosa indiscutibile. C'è del genio in come si muove il personaggio, e gli anni 70' premiano facilmente le persone capaci. I punti più importanti sono cinque:
NASCITA DI MILANO 2 L'area su cui sorge Milano 2 apparteneva al conte Leonardo Bonzi con una superficie di 795 mila metri quadri. Grazie ad una convenzione ( 1962 e 1965) Il Bonzi si accorda con il comune di Segrate ad costruire case per due milioni e mezzo di metri cubi, in cambio fornisce al comune servizi vari, strade,urbanizzazione etc,etc.Ma il 1967 il PIM ( Piano intercomunale milanese esamina la convenzione tra il Bonzi e il Comune di Segrate e sentenzia:
questa lottizzazione compromette una zona delicatissima e di importanza strategica dal punto di vista intercomunale del Parco LAmbro verso Vimodrone e Segrate con la possibilità di creare una vasta area continua a verde.
Sui terreni in questione intanto vengono costruite con licenze del comune di segrate , cinque villette, ma arriva il viceprefetto a fare un'ispezione e le condanna tutte come irregolari.Non c'è nulla da fare non si può costruire. Bonzi e l'amministrazione apportano altre modifiche ai loro patti , e il 26 settembre Bonzi vende tutto all'EdilNord di Berlusconi.Il 12 Maggio il sindaco di Segrate appone il visto sul piano volumetrico che interessa la zona dell'Edilnord e concede lo stesso giorno la licenza a costruire. Il 15 Novembre anche il consiglio di Segrate concede la licenza a costruire, la stessa concessa al Bonzi, ma arriva la Giunta provinciale e boccia questa deliberaper irregolarità( iniziamo). Il 24 Marzo il comune di Segrate riapprva la lottizzazione esclusivamente alla zona centrale, e Berlusconi fa fuoco e fiamme minacciando di sospendere i lavori.Fra Berlusconi e Segrate ricominciano nuove trattative e si arriva a d una convenzione questa volta soddisfacente per Berlusconi, in un colpo solo Segrate approva tutto: concessioni e varianti del Piano di lottizzazione.Ma riamne sempre la Giunta provinciale amministrativa che già è stata poco favorevole.Problemi? Neanche per idea: pochi giorni dopo il 1° Aprile, la Giunta cessa di avere competenza sulla materia e viene trasferita alla Commisione regionale di controllo che in un batter d'occhio approva tutto, ogni cosa.Mario Piazza annota: l'operazione politica è sottile e dimostra un alto grado di influenza e una perfetta conoscenza dei meccanismi amministrativi .In questo modo si riesce a superare lo scoglio della Giunta provinciale amministrativa( essendo un organo burocratico ,quindi non soggetto a composizione politica!)dove un comune su spinta dei partiti politici rischia anche l'illecito per portare avanti i lavori, ma soprattutto sottoliniamo la COLLUSIONE con i partiti che risulta chiara quando l'approvvazione passa, con l'istituzione delle Regioni, al comitato regionale di controllo, che ha invece composizione politica.Cosi nasce Milano 2 orgoglio e vanto di sua Emittenza.
MILANO 3
Questa in poche parole.Perchè il modus operandi è stato già descritto anche se per questa nuova città , il processo è molto più travagliato e diciamo anche alquanto SCANDALOSO.
Milano 3 sorge sul comune di Basiglio. Quando la storia inizia, Basiglio ha 450 abitanti e il PIM ritenendo Basiglio zona molto importante per la realizzazione del ParcoSud si oppone a qualsiasi intervento edilizio.
Ma gli amministratori fremono. Vogliono diventare tanti ,almeno 25mila.Ci provano con numerosi piani , ma niente. Dopo numerosi tentativi, diminuiscono la quota, "vogliamo essere 10 mila".Stranamente il PIM approva. Berlusconi , da uccello rapace, capisce che è arrivata la sua ora, e si precipita a Basiglio.Si agita, ma non riesce a comperare i terreni che sono stati dichiarati edificabili.Non si preoccupa, ne compra degli altri, quelli dell'immobiliare Romano Paltano e non sono edificabili.Inizia così la trattativa con il comune che porta alla redazione di una variante del Piano redatta dalla stessa EdilNord, che sposta le aree edificabili. Milano 3 può nascere (°_°).
Come diavolo è possibile se il terreno non era edificabile? Si legge nella tesi del Piazza: l'operazione Basiglio verrà recepita dal PIM come zona di verde agricolo generico ( sul quale "volendo" si può edificare), scrive sempre il Piazza, che tale legittimità dal punto di vista tecnico-giuridico è sostenuta all'interno del PIM dal LARINI ( PSI partito socialista italiano )che lavora all'interno dello stesso PIM( ahhahaha).
Il parto di Milano 3 è piuttosto pesante e laborioso.Bisogna cambiare piani regolatori,spostare aree fabbricabili, deviare strade e nel finale giunge sempre la Giunta regionale.Infatti in quel periodo la Regione approva la legge 51 che pone precisi limiti all'espansione dei vari comuni. Milano 3 non potrebbe essere costruita.
Il 6 maggio 1975 ricorda Piazza, la giunta regionale delibera l'approvazione della lottizzazione.
E' l'assessore Parigi ( di quale partito ? Logico, PSI ) a imporre alla giunta l'approvazione, due soli giorni prima che entri in vigore la legge urbanistica regionale che avrebbe bloccato i lavori.
Dopo questo, nessun tipo di insulto vogliamo rivolgere a Berlusconi, ma a quei farabutti delle amministrazioni comunali e regionali che prima salvaguardano il patrimonio naturale e ambientale, poi quando arriva il bauscia ( S.B.) chissà in quali maniere, cedono immediatamente per vacui vantaggi "terreni".
Chiudiamo con le parole di Mario Piazza su SUA EMITTENZA : "La vicenda relativa all'approvazione di Milano 3 da parte del comune e dei vari organi convalida i giudizi dati sull'attività e sulla qualità dei rapporti politici di Berlusconi nel caso di Milano 2. La ripetizione di questo modello di rapporti prova che non si tratta di coincidenze di tipo episodico fra operatore e partiti, ma di una struttura consolidata che permette a B. di affermare e portare avanti coi massimi vantaggi le sue iniziative."